Non di una sola fame vive l’uomo.
Ci possono essere diversi tipi di fame, oppure la fame può avere diverse sfumature, che dir si voglia.
La fame non è una cosa sola. Avere fame non ha un solo significato. Non si ha fame in un solo modo o tutti allo stesso modo.
La fame è riferita letteralmente al bisogno di cibo ma può anche essere applicata metaforicamente ad altri bisogni, altre necessità da soddisfare. Quindi ci può essere una fame che il cibo non può contentare.
Ma l’ho presa larga.
Uno dei tanti tipi di fame (che spesso coesiste con gli altri) è la fame del naso.
L’odore.
Così potente da farci salivare o nausearci, a seconda del piacere o del presunto danno che ci arreca.
Ci permette di pregustare un cibo o rifiutarlo, alcune volte ci permette di capire se è avariato o se contiene qualcosa che non ci piace o di cui invece siamo ghiott_.
Perché ho scelto la fame del naso e dove voglio arrivare?
Non sto con ogni certezza cercando di dirvi che con un odore ci si può sfamare, o forse tento di dirvi proprio questo, ma aspettate a fraintendermi.
Come abbiamo detto ci sono diversi tipi di fame e ogni tipo di fame è compiaciuto dal tipo giusto di nutrimento.
Posso sfamare la fame del naso con un odore stratosferico, ma lo stesso odore non sarà in grado di sfamare la fame della bocca o la fame dello stomaco o la fame fisica o la fame emotiva o…
Secondo questo ragionamento ogni tanto potrebbe anche bastarmi solo l’odore per sfamare la mia voglia di quell’odore.
Tutto parte da un pensiero, che mi ha raggiunta mentre annusavo del caffè.
Un caffè che ho solo odorato, perché non mi piace il sapore del caffè, che quindi non bevo mai.
Il caffè (l’odore di caffè) di un’altra persona, che vagava per la stanza, raggiungendomi.
Ecco, la mia fame del naso si ringalluzzisce tutta quando odora del caffè ma so bene che se poi bevessi quel caffè (dall’aroma tanto gustoso) poi seguirebbe una delusione della fame del gusto così greve da farmi pentire del gesto.
In passato, non mi ricordo più chi o dove, sapeva di questa mia fame del naso (di questa mia passione) e quando prendeva il caffè me lo passava perché io lo annusassi, sapendo che poi lo avrei restituito intatto, dopo essermi sfamata.
Separare i diversi tipi di fame è quasi assurdo perché è insensato e a volte molto complesso, ma questo esempio (quello del caffè) è il tipico esempio che permette di scorporare una fame dalle altre.
L’odore del caffè (mi) può sfamare. L’odore del caffè (mi) sfama. L’odore del caffè può sfamare la (mia) fame del naso.
Questo, a volte, mi basta. Senza bisogno di altro.
Lo trovo quasi magico, ma ammetto di essere io molto sensibile alla fascinazione.
Voi avete un qualche odore (per rimanere in tema direi l’odore di un alimento) che, da solo, è in grado di sfamarvi? Avete mai scoperto nulla di simile? Ci avete mai fatto caso? Se avete voglia di condividerlo potete rispondere a questa email oppure scrivere a corpiarrosto@gmail.com
La pratica
Può essere fatta in qualsiasi luogo, in qualunque spaziotempo e in qualsivoglia posizione. Può essere fatta addirittura in movimento, anche se sarebbe meglio essere in uno stato di quiete.
Sarebbe meglio farla ad occhi chiusi, per concentrarsi solo sull’olfatto però si può sia sbirciare che guardare.
Sarebbe meglio non essere in un ambiente affollato o caotico, sarebbe meglio non avere distrazioni esterne. Ma non è obbligatorio.
Sarebbe meglio non avere lo stomaco affamato, durante questa pratica, per dedicare più attenzione al naso.
Sarebbe meglio farla più di una sola voglia per allenare il vostro odorato e la capacità di ascoltare la fame del naso.
Prima di iniziare a mangiare, annusa il cibo che hai davanti. Anziché portare la testa al piatto solleva il piatto o l’alimento, avvicinandolo al naso, e inspira profondamente. Fallo varie volte, come se volessi indovinare più ingredienti possibili o descrivere l'odore dettagliatamente.
Cosa noti?
Se non ti garba l'idea di farlo prima di mangiare o non ti è possibile farlo prima di un pasto allora dedica un altro momento a questa esplorazione prendendo un qualsiasi alimento, sia conosciuto che sconosciuto, sia odoroso che (presumibilmente) non odoroso, sia apprezzato che osteggiato. Adesso osserva l’alimento che hai davanti con il naso cioè annusa l’alimento con curiosità, con fame.
Cosa noti?
Quanta fame del naso hai per quell’alimento? Cerca di separare il naso dalla bocca o dallo stomaco.
L’odore di quell’alimento è capace di soddisfare la tua fame del naso?
Gioca con gli odori che senti attorno a te, anche durante la giornata, per capire se ti bastano o se invece sopraggiunge qualche altra fame da sfamare, più imperiosa.
Intanto a presto.
Sara