Qui puoi trovare delle spiegazioni brevi, quasi riduttive, degli argomenti che compongono la base della mia etica personale e professionale. Quegli argomenti che pervadono Corpi arrosto in lungo e in largo.
Questo è il luogo in cui tornare quando, a furia di seguire le mie peregrinazioni, ti sei perso. Un luogo capace di soccorrerti quando uso parole colme di significato senza spiegarle, parole che includono un mondo, delle battaglie, degli individui.
Parole sconosciute alle persone che non se ne occupano, che si muovono in altre direzioni. Parole di cui ho già parlato in precedenza ma che magari ti sei perso, o che non ricordi.
Ogni concetto è molto, ma molto, più ampio di come lo descrivo nel glossario, però un glossario era giusto che esistesse.
Ricorda che questo spazio continuerà ad evolversi, durante il percorso, e cambierà, ingrandendosi.
Le voci non sono in ordine alfabetico ma cercano di seguire un ordine logico.
Dieta
Anche se la parola deriva dal greco e significa modo di vivere (comprendendo altre abitudini oltre a quelle alimentari), il suo significato ultimamente si è rimpicciolito e distorto.
Anche il dizionario Treccani concorda:
Nell’antica medicina greca, la dieta era il complesso delle norme di vita (alimentazione, attività fisica, riposo, altre abitudini) atte a mantenere lo stato di salute. Oggi, con significato più limitato, indica un’alimentazione quantitativamente e qualitativamente definita, rivolta a conseguire scopi terapeutici o preventivi.
Nel linguaggio comune indica però una temporanea astinenza, totale o parziale, dal cibo per dimagrire.
Proprio per questo motivo, i professionisti con un approccio non focalizzato sul peso, prendono le distanze dal termine dieta, inteso come prescrizione alimentare, che ha l’obiettivo di indurre una perdita di peso.
Cultura della dieta
La cultura della dieta (diet culture) è un sistema di credenze e pratiche legate al cibo, all'alimentarsi e alla relazione col peso, in cui la magrezza è considerata un valore morale auspicabile ed è collegata ai concetti di bellezza, successo e salute.
La cultura della dieta è un sistema di convinzioni che:
Esalta la magrezza e la equipara alla salute e alla virtù morale, il che significa che puoi passare tutta la vita pensando di essere inaccettabile e inferiore solo perché non rappresenti l’ideale di magrezza o l’ideale estetico dominante
Promuove la perdita di peso come mezzo per raggiungere una posizione più elevata, il che significa che ti senti obbligat_ a spendere tempo, energia e denaro cercando di modificare il tuo corpo
Demonizza alcuni modi di mangiare mentre ne eleva altri, costringendoti a ipervigilare sulla tua alimentazione e sul tuo corpo, a provare vergogna per le scelte sbagliate, a perdere l’ascolto del tuo corpo e dei tuoi bisogni
Opprime le persone che non corrispondono al suo ideale, danneggiando in modo sproporzionato le donne, le persone con diverso orientamento sessuale, le persone con corpi diversi, le persone di diverse etnie e le persone con disabilità, danneggiando sia la loro salute mentale che fisica
Dieta del benessere è un termine subdolo che nasconde la moderna cultura della dieta che, abusando della parola benessere, la associa ad un'idea effimera, perfezionista e discriminatoria di come dovrebbe essere la salute e il corpo. (Definizione di Christy Harrison).
Approfondimento: Identikit della cultura ella dieta Alessia Buzzi 2020
Industria della dieta
L’industria della dieta (diet industry) è quel contesto economico, sociale e politico che sostiene la cultura della dieta e la utilizza per trarne profitto.
Il termine è usato per descrivere il ricchissimo mercato per la produzione di prodotti, strumenti, strategie, programmi e qualsiasi altro mezzo impiegato per la perdita di peso indipendentemente dal rapporto costo/beneficio per il consumatore.
L'obiettivo dell’industria della dieta è guadagnare sfruttando il bisogno reale o immaginario delle persone di perdere peso. È un mercato con poche regole in cui non mancano truffe, frodi e mistificazioni.
Le tecniche di persuasione dell’industria della dieta possono essere: garantire una perdita di peso facile, senza sforzi e permanente; utilizzare termini come miracoloso, esclusivo, segreto, unico, recente, scoperta; esibire fotografie relative al prima e al dopo; usare la testimonianza di clienti soddisfatti; mostrare studi senza referenze di riviste scientifiche accreditate; indurre a considerare il fallimento della dieta un segno di scarsa volontà e di mancanza di valore morale.
Approfondimento: Diete e disturbi alimentari business miliardario Marina Cavallieri e Luciana Grosso 2013 R’E Le inchieste
Approccio non prescrittivo (non diet o anti diet approach)
Alcune situazioni o condizioni (ed in particolare quelle non patologiche) richiedono un’intervento alimentare educativo, più che prescrittivo. Per prescrizione si intende il dire alla persona cosa deve e non deve fare o mangiare, quando e quanto mangiare, impedendole di trovare una sua modalità di gestire l’alimentazione, le sue necessità e le sue abitudini.
Usare un approccio non prescrittivo significa educare la persona all’ascolto del proprio corpo e dei propri bisogni, fornendo contemporaneamente gli strumenti, le abilità e le informazioni per padroneggiare le scelte alimentari.
L'approccio non prescrittivo onora la diversità corporea e considera la persona esperta della propria esperienza vissuta. È l'esatto opposto della prescrizione alimentare.
Ha come obiettivo lo sviluppo di una consapevolezza alimentare interna (fisica, mentale ed emotiva) ed una consapevolezza alimentare esterna (ambientale, sociale e culturale).
È un approccio che non si focalizza sulla perdita di peso e che lavora con qualsiasi tipo di corpo partendo dalle sue specifiche e uniche esigenze.
Approfondimento (inglese)
: The Non-Diet Approach
Nina Mills
2018
Peso spontaneo (peso naturale)
Il peso è un numero, a cui spesso viene attribuito più peso di quanto dovrebbe averne (non ho potuto frenare questo gioco di parole, chiedo perdono).
Il peso è una componente del rinomato BMI (indice di massa corporea) che si calcola a partire da peso e altezza e che viene, in modo controverso, utilizzato per suddividere la popolazione in sottopeso, normopeso, sovrappeso e obeso e per correlarla al rischio di diverse patologie.
Il peso (che è meno modificabile di quanto l’industria della dieta e la cultura della dieta ci vogliono fare credere) dipende dalla genetica, dal contesto ambientale, culturale e socioeconomico in cui ci troviamo, dal contesto familiare e dalle nostre abitudini e dal rapporto che abbiamo con il cibo e il nostro corpo. Può non dipendere da quanto o cosa mangiamo, da quanto ci muoviamo o da che attività facciamo o dalla nostra volontà e dal nostro carattere.
Chi utilizza un approccio non basato sul peso, prende le distanze da questa classificazione e non utilizza il peso come unico o principale indicatore di salute o di qualità della vita. Questo permette di diminuire la medicalizzazione del peso che lo rende una patologia a prescindere dal soggetto che possiede quel corpo o dal suo reale stato di salute e benessere. In questo modo si cerca di diminuire lo stigma delle persone sulla base del loro peso.
Il peso naturale o, come preferisco chiamarlo, peso spontaneo, coincide con quel peso, tendenzialmente stabile (finché non si modifica qualcosa all’interno del corpo o all’esterno), che ci permette di svolgere le attività che vogliamo o dobbiamo fare senza essere un impedimento. Un peso che è il risultato spontaneo di tutta la nostra storia e che ci caratterizza.
È preferibile parlare del corpo di una persona e del rapporto che questa ha con il proprio corpo, qualunque caratteristica esso abbia.
HAES Health at every size (salute a tutte le dimensioni e forme)
È un paradigma controculturale creato dall’ASDAH (Association of Size Diversity and Health) che si basa sullo scollare il concetto di salute dal concetto di dimensione del corpo e sul contrastare la grassofobia e la discriminazione ad essa legata. L'approccio HAES è un'alternativa all'approccio centrato sul peso che può essere applicato in tutti gli ambiti professionali.
Secondo l’ASDAH la dimensione del corpo non riflette accuratamente lo stato di salute di un individuo e può portare al perseguire interventi inefficaci o dannosi piuttosto che sforzi per migliorare la salute e il benessere.
È anche un movimento che lavora per promuovere l'accettazione dei diversi corpi, per porre fine alla discriminazione del peso e per sensibilizzare sull'ossessione culturale per la perdita di peso e la magrezza. L'approccio HAES promuove un'alimentazione equilibrata, un'attività fisica che aumenti la qualità della vita e il rispetto per la diversità delle forme e delle dimensioni del corpo.
I concetti fondanti del paradigma HAES sono:
Inclusività del peso
Supportare la salute in ogni persona ed in ogni contesto (socio economico, culturale, sociale, politico, religioso, professionale)
Promuovere un’alimentazione flessibile, individualizzata in base alle proprie esigenze e non dettata dall’esterno
Promuovere una cura della persona rispettosa, evitando stigma e discriminazione
Supportare un’attività fisica accessibile e accettabile da parte del soggetto
Approfondimento
: Perché è importante parlare di grassofobia
Benedetta Ferrucci
2021 (
Senti chi parla
)
Mindfulness (consapevolezza)
La parola Mindfulness deriva dall'inglese ed è a sua volta la traduzione della parola sati che in lingua pāli significa consapevolezza, attenzione consapevole, studio attento.
Si riferisce ad una consapevolezza che deriva dall'esperienza diretta e dalla pratica.
Mindfulness significa prestare attenzione, ma in un modo particolare: con intenzione, al momento presente, in modo non giudicante. (Definizione di Jon Kabat-Zinn).
Si basa sull’ascolto del proprio corpo (sensazioni), della propria mente (pensieri) e delle proprie emozioni. Sull’ascolto di ciò che accade e sulla consapevolezza nostra e dell’ambiente che ci circonda.
Sulla mindfulness si basano diversi programmi: per la riduzione dello stress, per le ricadute depressive, per ritrovare una non disfunzionale relazione con l’alimentazione e altri.
Approfondimento: Cos’è la mindfulness AIM Associazione Italiana Mindfulness
Alimentazione consapevole (mindful eating)
Si basa sulla mindfulness e coincide con il portare la pratica di consapevolezza intenzionale, non giudicante, del momento presente, nell’alimentazione.
Alimentarsi in modo consapevole significa (definizione del TCME The Center for Mindful Eating):
Consentire a se stessi di prendere coscienza delle opportunità positive e di nutrimento che riguardano la preparazione e il consumo del cibo nel rispetto dei propri bisogni
Scegliere di mangiare qualcosa che sia piacevole per te e allo stesso momento nutriente per il tuo corpo, usando tutti i tuoi sensi per esplorare, assaporare e gustare il cibo
Riconoscere le risposte al cibo (positive, neutre o negative) senza giudizio
Imparare a essere consapevoli della fame fisica e dei segnali di sazietà e utilizzarli per decidere di iniziare a mangiare o smettere di mangiare
Esistono diversi protocolli formali di alimentazione consapevole, quali: ME-CL (Jan Chozen-Bays), MB-EAT (Kristeller), Eat for life (Lynn Rossy) e altri.
Approfondimento: Mindful eating. La mindfulness applicata all’alimentazione: temi trattati, efficacia dimostrata e sviluppi terapeutici futuri Denise Pizzo 2020 (State of Mind)
Alimentazione intuitiva (intuitive eating)
È un approccio non prescrittivo e non focalizzato sul peso, creato nel 1995 da Trybole e Resch, due dietiste.
Si basa sull’integrazione di istintività, razionalità ed emotività e non riguarda il cosa mangiare ma il rapporto che abbiamo con il cibo e l’alimentazione.
È un processo intimo e personale che si basa sull’onorare la propria salute ponendo attenzione ai messaggi che il proprio corpo esplicita e adempiendo alle proprie necessità, sia fisiche che emotive.
È un viaggio di scoperta che pone la persona In primo piano e al centro. Ognuno è il massimo esperto del proprio corpo, se si sintonizza con esso. Dopotutto solo tu conosci i tuoi pensieri, le tue emozioni, le tue sensazioni e le tue esperienze.
Si basa su dieci principi:
Rifiutare la mentalità della dieta
Onorare la propria fame
Riappacificarsi con il cibo
Sfidare il giudizio interno che deriva dalle regole dietetiche (ipervigilanza alimentare interna)
Riconoscere il senso di fame
Scoprire la soddisfazione del mangiare
Affrontare le proprie emozioni senza l’utilizzo del cibo
Rispettare il proprio corpo
Trovare delle attività che permettano un movimento appagante e rispettoso (non legato alla perdita di peso)
Onorare la propria salute attraverso un’alimentazione rispettosa del proprio corpo e dei personali bisogni
Approfondimento: Cosa non è l’intuitive eating Veronica Bignetti 2020
Alimentazione sostenibile
È un’alimentazione che vede ciò che mangiamo, e scegliamo di mangiare, inserito in una dimensione più ampia. L’alimento non è più solo se stesso ma è la parte visibile di tutti gli sforzi che sono stati fatti per coltivarlo o produrlo o allevarlo, trasformarlo, impacchettarlo, trasportarlo, venderlo e consumarlo.
L’alimentazione sostenibile è un’alimentazione ecologica, che non dimentica che le nostre scelte e le nostre azioni (sia come singolo che come collettività) modificano l’ecosistema e la sua biodiversità, e sono responsabili dell’utilizzo delle risorse (non infinite) a nostra disposizione.
Questo tipo di alimentazione tende a fare delle scelte sulla base dell’impatto che ha sul mondo e sugli altri. Gli alimenti scelti saranno allora etici, contro la discriminazione del lavoratore, principalmente vegetali, con il più basso impatto ambientale, di piccoli coltivatori o allevatori, il più locale possibile.
È un’alimentazione molto attenta e curiosa che si domanda: da dove viene ciò che mangio? Perché scelgo un alimento piuttosto che un altro?
Se tutti facessero come me cosa succederebbe? Se tutti scegliessero quello che sto scegliendo io cosa succederebbe? Devo fare in modo che la mia azione non sia egoistica ma che possa valere per tutti. Le mie azioni devono essere, idealmente, universali. (Kant 1788)
Approfondimento: Alimentazione e biodiversità: proteggere l’ambiente attraverso la dieta Paola Emilia Cicerone 2021 (il fatto alimentare)
Body positivity (approccio positivo al peso)
Il body positive è un movimento sociale creato per valorizzare i corpi non convenzionali che sono generalmente anche quelli meno rappresentati. Il movimento promuove l'accettazione di tutti i tipi di corpo a prescindere da dimensione, etnia, genere, orientamento sessuale o abilità fisica.
L’obiettivo del movimento è quello di abbattere il modello di bellezza convenzionale e ridistribuire ad ogni corpo il proprio valore. Il body positive ritiene che la bellezza sia un costrutto sociale che non dovrebbe influenzare il valore del singolo individuo.
Approfondimento
: Cos'è davvero la BODY POSITIVITY? Parità in Pillole #141
Irene Facheris
2019 (
YouTube
)
Body neutrality (approccio neutro al peso)
Mette al centro il concetto di neutralità del rapporto col corpo.
Considera il corpo solo per le sue funzioni, tentando di scollarlo completamente da considerazioni di tipo estetico. Il corpo è fisica e chimica e non estetica. La neutralità del corpo riguarda semplicemente l'essere. Si tratta di essere senza giudicare e senza convogliare le emozioni nel nostro aspetto.
Quando si passa meno tempo a pensare al corpo e alla sua apparenza, ci si può concentrare su altri obiettivi e altre strade.
Body shaming
Coincide con il deridere qualcuno per il suo aspetto fisico, utilizzando delle sue caratteristiche estetiche per denigrarlo.
È un’espressione inglese composta dal sostantivo body (corpo) e dal verbo sostantivato shaming (il far vergognare qualcuno) .
Approfondimento
: neologismi Treccani 2018
Grassofobia e stigma del corpo grasso
La grassofobia è la paura, il disprezzo e la discriminazione verso le persone grasse. Comprende la percezione negativa del grasso, la paura di diventarlo e il pregiudizio verso chi lo è. Secondo questi pregiudizi le persone grasse sono pigre, ingorde, sporche, poco professionali, non in salute, senza autocontrollo, dipinte come disgustose, ridicole o come casi umani da compiangere. E questo anche a causa della rappresentazione mediatica che ne viene fatta. Varie ricerche hanno dimostrato che la grassofobia ha serie conseguenze sul modo in cui le persone grasse vengono trattate in ambito medico, professionale e persino giuridico. (Definizione di Belle di faccia)
Approfondimento
: Belle di faccia: «E ora parliamo di accettazione del grasso»
Valentina Colosimo
2020 (
Vanity Fair
)
Immagine corporea
È il risultato dell’esperienza che ognuno ha del proprio corpo e, come tutte le esperienze, racchiude più livelli della nostra percezione: sia fisica, che mentale (ricordi, immagini, pensieri, credenze, giudizi), che emotiva.
È l’immagine che costruiamo della forma e della dimensione del nostro corpo, su cui stratifichiamo ciò che pensiamo e proviamo del corpo, nel suo insieme e nelle sue singole parti.
È l’espressione della relazione che costruiamo con il nostro corpo nel tempo. Per questo motivo non è qualcosa di statico o immoto ma è un’entità che si continua a modificare in base alle esperienze che facciamo.
L’immagine corporea, positiva, negativa o neutra, influenza la nostra quotidianità e il modo in cui ci comportiamo e relazioniamo con il mondo e gli altri.
Approfondimento
: Perché la tua immagine corporea è così importante?
Francesca Tamponi
2020