Oggi vi voglio dare alcune chiavi, voglio indicarvi i luoghi in cui andare a funghi, in cui cercare le risposte ai dubbi che prima o poi, se non l’hanno già fatto, vi attanaglieranno.
L’alimentazione è piena di miti, di leggende, di rarità aliene. Di dicerie. Oggi vi dirò dove guardare per sciogliere alcuni di questi miti o, meglio, sfatarli.
Mythbusters
Prima però sento il dovere di fare una digressione (una citazione necessaria quando si tratta di sfatare miti).
Sapete chi sono i Mythbusters? Loro.
Loro sono gli sfatatori di miti. Adam e Jamie. Sanguigno e maldestro il primo, inflessibile e appassionato di esplosioni il secondo. Insieme hanno passato 13 anni a sfatare i miti degli essere umani e alcuni tentativi sono ancora marchiati a fuoco nei miei ricordi.
Hanno creato un programma scientificamente e tecnologicamente attraente, fantasioso ed estremo (dopo aver sfatato o confermato il mito spesso facevano saltare tutto in aria: manichini, strutture e ciò che rimaneva). La cosa più bella era che loro si divertivano immensamente a fare tutto questo ed erano in grado di trasmetterti la loro soddisfazione.
I risultati dei test sui miti possono essere:
Sfatato (Busted): il mito non può essere riprodotto nella realtà poiché si basa su circostanze non possibili realmente o il risultato prodotto non può essere conforme al mito in questione.
Plausibile (Plausible): i test hanno dimostrato che il fenomeno in sé può accadere in circostanze lievemente diverse da quelle del mito originale, non dimostrando però che la leggenda sia effettivamente reale. Se un mito dovesse essere sfatato, i MythBusters tentano di renderlo plausibile cambiando i suoi fattori ed escludendo tutte le variabili possibili.
Confermato (Confirmed): i test hanno avuto risultati tali da ritenere che il mito in questione sia realmente fattibile calcolando anche delle prove certe che situazioni simili o identiche si siano veramente verificate.
Hanno anche analizzato le scene di alcuni film per vedere se erano plausibili o impossibili (o in che condizioni possibili) ed è stato decisamente divertente, lo ammetto. Quando si applicano, in questo programma, sono innegabilmente creativi.
(Il video è una classifica fatta da terzi e utilizza un linguaggio leggermente scurrile, ma serviva a darvi un’idea dei personaggi e non ci sono loro video facilmente reperibili).
Ma torniamo a noi.
Vi mostro due porte, una di Nutrimi e una dell’Istituto superiore di sanità, in cui sono contenute alcune risposte, non tutte.
Ci sono molti più miti da sfatare di quanto si creda, dal momento che ciò che sappiamo dell’alimentazione raramente è inequivocabile. Quasi niente è indubbio, univoco, quasi tutto può essere controbattuto con un Dipende.
L’alimentazione di una persona è varia, fluida, dinamica. Composta da così tante variabili (sia della persona che dell’alimento) che avere una sola risposta è improbabile e ingenuo.
Vi invito, soprattutto in ambito alimentare, a non fidarvi dei titoli o delle trovate risolutive. Da qualche parte, nel profondo, vi invito a dubitare delle regole e degli schemi.
I singoli alimenti, da soli, non sono rappresentativi.
Credo che dipende (seguita da un’argomentazione che spieghi i diversi scenari) sia la risposta che utilizzo di più quando mi chiedono qualcosa di alimentazione. È più forte di me: non riesco a semplificare qualcosa di complesso. Non sono alla ricerca della risposta che vada bene per tutti ma della risposta che si adatti, per quanto è possibile, ad ognuno.
Un indizio: tutta quell’area della nutrizione che non contiene un condizionale (Questo potrebbe fare quello; Potrebbe essere così) probabilmente cerca di ingannarvi.
Sfatare i miti riguardanti l’alimentazione e i cibi seguendo il seguente manifesto:
Musica per le mie orecchie.
2. Uno studio scientifico non basta a fare una ‘verità scientifica’… né tantomeno un articolo di giornale Spesso le news di maggior successo sono quelle che presentano i benefici o i danni di un determinato alimento, o quelle che danno l’illusione che basti una nuova magica abitudine a cancellare ogni rischio o a garantire miracoli. Il rapporto tra alimenti, nutrizione e salute, invece, è ben più complesso: non è semplice isolare gli effetti del cibo sulla salute rispetto a numerosi altri fattori che la influenzano, dall’ambiente allo stile di vita… Per questo, la ‘verità scientifica’ in Nutrizione è un concetto dinamico e in continua evoluzione, che può tenere conto dei risultati di studi singoli ma non può esserne direttamente condizionato. Non di rado capita, per di più, che gli articoli di giornale riprendano con enfasi sensazionalistica i risultati degli studi, contribuendo ad una conoscenza distorta o solo parziale dell’argomento
3. Gli alimenti miracolosi non esistono Le proprietà antitumorali o antidiabetiche, dimagranti o antinfiammatorie ascritte a particolari alimenti o famiglie di alimenti, anche se dimostrate scientificamente da studi e ricerche, sono solitamente riferite a particolari sostanze bioattive contenute al loro interno (non all’alimento in sé) e in quantità impossibili da raggiungere con l’alimentazione. Del resto, molti farmaci o parafarmaci derivano proprio da sostanze bioattive estratte da vegetali.
6. La Nutrizione non è uno show La spettacolarizzazione della dieta è ormai una moda: articoli di giornali, palinsesti TV e pagine social sono densi di ‘nutrizionisti’ in senso lato che si ergono a guru predicando diete particolarmente eccentriche, che puntano tutto (o al contrario bandiscono) uno o più alimenti. Ma la Nutrizione non può essere ‘semplificata’ per diventare un pretesto per una gara di ascolti, per vendere libri o per collaborare con più redazioni. Puntare il dito contro un alimento, un ingrediente o un nutriente in particolare è una dannosa scorciatoia che contribuisce a far perdere la giusta visione d’insieme dell’alimentazione e può portare a diete sbilanciate o a carenze nutrizionali nel lungo periodo. Soltanto il medico o lo specialista, in caso di particolari patologie, può prescrivere specifiche restrizioni dietetiche. Nel resto dei casi vale sempre la regola che “non esistono alimenti ‘buoni’ o ‘cattivi’”.
Falsi miti e bufale
dell’ISSalute (Istituto Superiore di Sanità).
Si compone di diverse parti e cerca di sfatare le informazioni sbagliate e al contempo fornirne di corrette. Non solo sull’alimentazione ma su tutto ciò che c’entra con la parola salute.
Fate come le conclusioni degli studi scientifici, in cui si mostrano i risultati e poi si scrive Ma servono ulteriori studi per confermarlo o smentirlo.
A presto
Sara