La prima volta che ho fatto questa Grounding Practice, all’inizio di una lezione pratica di alimentazione consapevole con Vincci Tsui (Anti diet dietitian and certified Intuitive Eating counselor), mi sono commossa. Perché non me l’aspettavo, perché mi ha presa alla sprovvista con la sua brevità, semplicità e potenza. Perché in quel momento ero presumibilmente pronta a commuovermi.
Mi ha permesso di tornare dov’ero, lasciando indietro tutto quello che era successo fino ad un attimo prima, e dimenticandomi di quello che sarebbe dovuto succedere dopo.
Sono tornata da me, al mio corpo, al mio stare ed essere.
Io la Grounding Practice (che qualcuno traduce in modo molto diverso dal mio associandovi delle pratiche tra le più disparate) l’ho tradotta come Pratica di messa a terra, senza troppa inventiva.
Nel mio immaginario è diventata una pratica fugace e densa capace di trasportarti (attivamente dal momento che sei tu che ti trasporti) a terra, indipendentemente dal luogo in cui ti trovavi fino ad un secondo prima, indipendentemente dal percorso tortuoso che ti è servito per arrivarci.
Gli scopi fondamentali della messa a terra (reali) sono:
Offrire protezione contro i contatti indiretti.
Proteggere persone e impianti da tensioni elettriche di qualsiasi origine.
Impedire l'accumulo di elettricità statica.
Scaricare i disturbi elettromagnetici e fornire un potenziale di riferimento.
Che possono essere metaforicamente tradotti come:
Offrire protezione da ciò che ci trascina, quando non vogliamo che questo accada.
Proteggere le persone e i loro impianti (fisico e mentale) da tensioni di qualsiasi origine.
Impedire l’accumulo di ruminazioni, stress, pensieri intrusivi, tensione.
Scaricare per un momento il peso di ciò che ci turba e fornire uno spazio neutro e non giudicante a cui tornare.
Proprio come un fulmine che si posa, spedito, sul suolo, lasciando dietro di sé solo un boato di assestamento e poi più niente. Accende il cielo, lo mostra (cosa c’è intorno a me? Cosa c’è dentro di me?). Per poi tornare a quello che stavo facendo o a quello che dovevo iniziare a fare, con un filo di consapevolezza in più su dove sono e in che condizioni sono.
È una pratica poco invasiva, che con il tempo può infilarsi anche nei momenti più impensati, anche negli angoli più remoti, anche nelle pieghe più nascoste.
Può essere spezzettata e diventare brevissima, concentrandosi solo su una parte, analizzando solo un senso.
Può essere rivoluzionata in base a chi la sta facendo e dove. In base alle sue esigenze e alle sue voglie.
La sua potenza è mettere un punto e virgola, tra il prima e il dopo, mentre ci accorgiamo di noi e di ciò che abbiamo intorno. Un modo per guardarci e ascoltarci, e notare ciò che accade (dentro e fuori).
La pratica
Nonostante l’imbarazzo oggi ho voluto provare qualcosa di diverso. Oltre al testo vi lascio anche la registrazione della pratica (dura meno di 5 minuti).
Se non vi sentite a vostro agio nell’ascoltarla o siete scettici o non vi garba il mio modo di narrare o la mia voce o vi sembra troppo New Age semplicemente ignoratela. Io tanto non lo verrò mai a sapere e se gli stimoli che lancio non vengono raccolti poco male, ne continuerò a lanciare di diversi finché non troverete quello che vi stuzzica.
Se però la usate sappiate che è molto informale e poco costruita, utile solo a darvi un’idea della pratica senza che dobbiate leggerla. Se volete farmi sapere cosa ne pensate, della pratica e della registrazione, sapete che potete (anche non) rispondere a questa email o scrivere a corpiarrosto@gmail.com
Ho voluto provare ad inserire la registrazione perché non a tutti piace leggere, a qualcuno piace anche ascoltare.
Testo
Inizia sedendoti in una posizione confortevole, comoda, che ispiri dignità, eretta ma non rigida, che non causi dolore o fastidio, che possa essere mantenuta per qualche minuto.
Iniziamo usando il senso della vista per notare quello che hai attorno, l'ambiente che ti circonda. Probabilmente noterai le cose che hai nella stanza, appese o appoggiate, dipende dalla stanza in cui sei. Quali sono gli oggetti che ti circondano? Cosa sono in grado di dirti i tuoi occhi sullo spazio in cui sei immers_?
Poi puoi chiudere gli occhi, se ti è comodo, o abbassare e sfocare lo sguardo, in modo da non concentrarti su qualcosa in particolare. Adesso nota i suoni che ci sono intorno a te. Potrai notare il suono della mia voce, il suono di qualche elettrodomestico o di qualche animale, di qualcuno nell’altra stanza o di qualche rumore che viene dall’esterno. Cosa sono in grado di dirti le tue orecchie sullo spazio in cui sei immers_?
Passiamo ora al senso dell’olfatto e del gusto. Potresti notare o non notare un odore particolare che c'è nell'aria o il gusto che hai in bocca adesso.
Indipendentemente da quello che noti o non noti, non c’è bisogno che niente cambi, nota solo quello che c’è o non c’è.
Poi andiamo ad usare il senso del tatto. Ricorda che il senso del tatto non si limita a quello che sentono le tue mani. Probabilmente potrai accorgerti delle superfici che hai sotto i piedi o che ti sorreggono, oppure potrai notare la sensazione della schiena che aderisce a ciò su cui sei sedut_, o potrai percepire i vestiti sulla pelle, notare l'aria che entra ed esce dalle narici o dalla bocca quando respiri.
Infine ti invito a prendere un momento per guardarti dentro. Come stai in questo momento? Che emozioni ci sono al tuo interno, quanta energia c’è? Cosa noti?
Può succedere, e non c’è niente di sbagliato in questo, che la tua mente vaghi e si ritrovi altrove. Quando succede ritorna a concentrarti sul respiro o sul suono della mia voce, torna qui, nel tuo corpo.
Non c’è nessun altro luogo in cui devi essere in questo momento, se non qui ed ora.
Potrai notare che ci sono parti del tuo corpo che, in questo momento, stanno richiamando la tua attenzione (un prurito, un fastidio, un dolore). Ti invito a resistere all’urgenza di cambiare qualcosa, semplicemente prendine atto, guarda ciò che succede.
Adesso ti invito a prendere il tempo che ti serve e, quando sei pront_, ad aprire gli occhi o alzare lo sguardo e tornare alla tua giornata.
Registrazione
Pratica di messa a terra (cliccami).
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Sara